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mercoledì 20 marzo 2013

Prelievo forzoso



Prelievo Forzoso
Cipro: caso singolo o test?


Cipro: l’Unione Europea ha deciso un programma di aiuti da 10 miliardi per evitare il fallimento dello Stato, membro Ue dal 2004, che prevede però il prelievo forzoso sui conti correnti dei ciprioti. Il governo ha in pratica deciso di chiudere le banche per due giorni impedendo così che i cittadini andassero a ritirare i loro risparmi chiudendo poi i depositi. Rabbia tra la gente che alle prime notizie del prelievo coercitivo da parte dello Stato si era recata presso gli istituti di credito e agli sportelli bancomat.
Ma cos’è un prelievo forzoso dai conti correnti? Si tratta in sostanza di una tassa patrimoniale: lo stato in situazione di gravissima difficoltà finanziaria, per evitare il suo tracollo, dispone che dai conti correnti di tutti i cittadini venga prelevata una certa somma, calcolata su base percentuale, senza chiedere loro nessun consenso. In Italia, come si ricorderà, fu il governo diretto da Giuliano Amato che nel luglio del 1992 stabilì con un decreto-legge il prelievo forzoso del 6 per mille dai conti correnti bancari dei cittadini per un interesse pubblico “di straordinario rilievo”, di fronte a “una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica”. Somma da versare entro il settembre di quell’anno. L’Italia stava scivolando verso il crack finanziario e la lira, fortemente svalutata, non sarebbe rimasta agganciata al sistema monetario europeo senza un deciso e rapido intervento.
Quello che non è stato fatto per Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo è stato quindi fatto dall’Europa per Cipro ed è la prima volta che i ministri delle finanze dell’eurozona si muovono nella direzione di un prelievo coercitivo dai depositi. Come? attraverso un’imposta unicadel 9,9% su tutti i depositi superiori a 100.000 euro e del 6,75% per quelli inferiori a tale cifra. Cipro ha un popolazione di 970mila abitanti, molti dei depositi bancari soggetti al prelievo sarebbero intestati a ricchi cittadini russi non residenti sull’isola. Martedì mattina, dopo la festività religiosa del Lunedì pulito, l’equivalente per i cristiano-ortodossi del Mercoledì delle Ceneri dei cattolici, le banche inizieranno a procedere con i prelievi forzosi.
Le banche cooperative, insieme alle altre, hanno tenuto chiusi gli sportelli sabato, mentre il governo ha imposto agli istituti di credito di bloccare nello scorso fine settimana i trasferimenti di denaro online, su internet. I ciprioti accusano ora di immobilismo politico prima l’ex presidente della Repubblica, il comunista Demetris Christofias, e poi il suo successore di centro-destra Nikos Anastasiades, il quale in campagna elettorale aveva detto più volte che nonostante la grave crisi del Paese i risparmi in banca non sarebbero stati toccati. Ma di fronte alla bancarotta non c’è promessa elettorale che tenga.

Sanday Voice

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