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venerdì 25 gennaio 2013

Protest the hero - Crowfunding per il nuovo album

Abbandonano l'etichetta e chiedono aiuto ai fan
grande successo per l'iniziativa di crowdfunding.


"Dopo 13 anni di carriera, tre album, un DVD dal vivo, un EP, un sette pollici e concerti in tutto il mondo, abbiamo deciso di prendere in mano la nostra carriera e guadagnare quello che ci spetta direttamente da chi compra i nostri dischi, senza intermediari": queste le parole dei Protest The Hero, post-hardcore band di Whitby, Ontario, Canada, che dopo più di dieci anni passati alla corte di un'etichetta discografica - la Underground Operations - ha deciso di organizzarsi "in proprio" e ricorrere al crowdfunding per pubblicare il prossimo album, atteso nei negozi entro la fine della prossima estate.

"Una volta risolto il nostro contratto che ci legava ad un casa discografica, abbiamo pensato che - coi tempi che corrono - sarebbe stato stupido cercare di rinegoziarlo a nostro favore o cercarne un altro, così abbiamo pensato al crowdfunding (sorta di finanziamento collettivo che prevede, da parte dei fan, il pagamento antipato dell'album di prossima uscita per coprire le spese di registrazione dello stesso, ndr), che ultimamente sembra funzionare. Niente intermediari, niente commissioni, niente cazzate".



E così la band si rivolge alla piattaforma Indiegogo: "Quello che vogliamo assicurarvi è che ogni centesimo verrà impiegato nella lavorazione del disco", hanno precisato loro nell'introduzione alla campagna, "Se dovessimo superare la soglia prefissa, l'eccedenza verrà impiegata nella lavorazione dell'album, permettendoci di fare cose che prima avremmo potuto solo sognare. In pratica, il successo di questa campagna determinerà anche la qualità dell'album".

Il gruppo mette quindi online i pacchetti rivolti ai potenziali finanziatori, dal più economico download dell'album finito (10 dollari) al più esclusivo invito alla festa di pre-ascolto del disco (125 dollari), fino ad arrivare alla cena a casa del cantante con tanto di pizza fatta in casa (1250 dollari), master di una cover a propria scelta realizzata da gruppo (2500 dollari) e ospitata in studio per la registrazione di un parte vocale o strumentale (5000 dollari), indicando anche il budget voce per voce: tra video di lancio (1500 dollari), spese di studio (tra affitto della sala, compensi per i tecnici e assistenzi, noleggio attrezzature), costi accessori (spostamenti, vitto, alloggio) e persino "stipendio mensile" di ogni elemento del gruppo ("band salary per member, per month", quantificato in 833.33 dollari al mese, poco più di 625 euro) il totale da raggiungere viene fissato a 125mila dollari, ai quali andranno sottratti le commissioni della piattaforma Indiegogo (5000 dollari), quella per le carte di credito (3750 dollari) e altre spese, fino ad arrivare ad un totale netto di 93mila dollari.

Una scelta rischiosa, che però si è rivelata vincente: a poco più di ventiquattr'ore dall'apertura della campagna, il gruppo aveva già superato l'obbiettivo fissato in prima istanza, raggiugendo - a cinque giorni dall'inizio della raccolta e a 24 dalla chiusura - la quota di oltre 220mila dollari.

"Non abbiamo parole per descrivere come ci sentiamo", ha postato la band sulla pagina che ospita l'iniziativa: "Quelli che quando vincono un Grammy dicono 'abbiamo i fan migliori del mondo' non penso abbiano ragione. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato nel realizzare il nostro sogno di rimanere indipendenti e continuare a fare musica". 


Sanday Voice

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